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Cento anni.

Romanzo storico di Giuseppe Rovani, pubblicato negli anni 1856-69. L'interesse che questa opera ha saputo suscitare intorno a sé, tanto da rivaleggiare con le stesse opere del Nievo, è dovuto, più che al suo intrinseco contenuto, alla nuova formula cui il Rovani s'è ispirato, passando dall'usuale maniera "storica" a quella "ciclica" di più vasto respiro. La vicenda ha inizio in una notte del febbraio 1750 a Milano, nella casa di un vecchio, ricchissimo e avaro, morto pochi giorni prima. Un ex servitore, il cui soprannome è "Galatino" sottrae il testamento e fugge, ma la sua fuga è scoperta. Riesce tuttavia ad eludere i propri inseguitori, i quali acciuffano in sua vece un'altra persona: il tenore Amorevoli, sorpreso in un giardino, in compromettente compagnia di una dama dell'aristrocrazia lombarda. Questo lo spunto da cui deriva tutta una serie di disavventure, che avvolgono e coinvolgono i protagonisti del romanzo e i loro discendenti. La narrazione continua, ambientata nella Roma assediata del 1849, e va oltre, anche se fra notevoli alti e bassi, dovuti alla particolare personalità dell'autore, che può considerarsi principalmente un conversatore elegante e piacevole, oltre che un sagace e valente cronista.